Salvirola Cremasca
Salvirola cremasca dal XII al 1797
Nei documenti appare il nome di Soave nel 1191; nel 1192 la località appare menzionata nel diploma imperiale con il quale l’imperatore Enrico VI riconobbe a Cremona la giurisdizione sul territorio circostante Crema. Il centro abitato si costituì in epoca molto più tardiva verso la fine del XIV secolo.
È citato con la denominazione di Soave nella convenzione, stipulata il 9 aprile 1361 tra il podestà di Crema e i consoli dei comuni delle porte per la manutenzione di vie, ponti e strade del territorio, tra le ville del contado di Crema, appartenenti alla Porta Serio ed elencato tra i comuni del territorio di Crema, appartenente alla Repubblica di Venezia, nell’estimo del 1685.
Salvirola cremasca dal 1798 al 1809
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 il comune di Salvirola Cremasca era uno dei comuni del distretto 18 di Offanengo del dipartimento dell’Adda (legge 12 fiorile anno VI a).
Secondo la legge emanata in data 26 settembre 1798 Salvirola Cremasca era uno dei comuni del distretto XI di Soncino del dipartimento dell’Alto Po (legge 5 vendemmiale anno VII).
Secondo la compartimentazione della Repubblica Cisalpina pubblicata con la legge emanata in data 13 maggio 1801 Salvirola Cremasca era uno degli 81 comuni del distretto II di Crema del dipartimento dell’Alto Po (legge 23 fiorile anno IX).
Con decreto datato 8 giugno 1805 il comune di Salvirola Cremasca in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 197 abitanti fu classificato come comune di III classe ed era uno dei comuni del cantone II di Crema del distretto II di Crema del dipartimento dell’Alto Po (legge 24 luglio 1802; decreto 8 giugno 1805 a).
In base al compartimento entrato in vigore dal 1° gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione del decreto 14 luglio 1807, il comune di Salvirola Cremasca fu concentrato nel comune denominativo di Izzano (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809).
Salvirola cremasca dal 1816 al 1868
Con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, Salvirola Cremasca faceva parte del distretto VIII di Crema della provincia di Lodi e Crema (notificazione 12 febbraio 1816).
In forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde, Salvirola Cremasca era un comune con convocato del distretto VIII di Crema della provincia di Lodi (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 Salvirola Cremasca, comune con convocato e una popolazione di 246 abitanti, apparteneva al distretto V di Crema della provincia di Lodi e Crema (notificazione 23 giugno 1853).
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Salvirola con 274 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento I di Crema, circondario II di Crema, provincia di Cremona.
Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 260 abitanti (censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Nel 1868 al comune di Salvirola venne aggregato il soppresso comune di Triburgo.
Salvirola de' Vassalli
Sec. XVI - sec. XVII
Salvirola de’ Vassalli è citato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 (Repertorio scritture contado di Cremona, sec. XVI-XVIII) ed elencato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644).
Nei 45 quesiti si dice che fu unito in epoca imprecisata al comune di Salvirola de’ Patti al quale risulta aggregato anche nel “Compartimento territoriale specificante le cassine, 1751” (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3053; Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Salvirola de' Patti
Sec. XV - 1757
Nel 1451 Salvirola è menzionato tra la terre, le ville e i luoghi “que nunc obediunt civitati Cremone”, afferenti alla Porta Ariberti (Elenco comuni contado di Cremona, 1451). Salvirola de’ Patti è citato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 (Repertorio scritture contado di Cremona, sec. XVI-XVIII) ed elencato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3053).
Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che il comune di Salvirola de’ Patti era unito da epoca imprecisata al comune di Salvirola de’ Vassalli ed era di pertinenza del feudo di Romanengo infeudato al conte di Salazar al quale venivano consegnati un peso di lino e un paio di capponi ogni anno. Il comune era amministrato da un consiglio di nove uomini “che per formare un tal numero conviene prenderli quantunque inabili per la scarsezza del personale”, che si riuniva ogni anno ed eleggeva sei persone; i nomi dei quattro tra essi che avevano ottenuto più voti erano trasmessi al feudatario che nominava quindi i due deputati ai quali era affidato il governo ordinario della comunità. Il consiglio veniva riunito inoltre per la pubblicazione del riparto dell’imposta e quando i deputati ritenevano opportuno consultarsi per affari di particolare importanza: le discussioni erano verbalizzate nel libro delle ordinazioni dal cancelliere, che redigeva tutte le pubbliche scritture e custodiva i documenti del comune. Le operazioni relative alla riscossione delle imposte erano affidate al tesoriere, nominato per tre anni dai deputati, dal console e dagli abitanti della comunità.
Alla metà del XVIII secolo il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale di Romanengo, residente nel castello di Treviglio.
All’epoca il comune contava 230 anime. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3053).
Nel compartimento del 1757 risulta aggregato al comune di Albera.